la mia idea di eroe

Io non guardo molta tv, ma l'eco dei grossi eventi di cronaca o politica, mi arriva sempre e comunque. Tra le parole che da qualche anno mi giungono con questo eco, c'è sicuramente la parola EROE. Bhe io non so bene cosa si intenda per eroe, e non mi sogno di prendere in mano in dizionario per controllare, anche se forse mi farebbe bene leggere il dizionario di tanto, in tanto.
Io la mia idea di eroe l'ho elaborata domenica mattina.
Quando la sveglia suona alle 5.30 mi domando "Di già?". Mi alzo, non penso a niente, mi alzo e basta, perchè so che devo farlo. Inutile domandarsi perchè, chi me lo fa fare, o altre simili domande. L'ho scelto io, l'ho voluto io. Quindi mi alzo. E' tutto pronto: zaino, pelli, sci. Esco alle 6.00, è buio e sta nevicando. Devo percorrere 10 minuti a piedi per raggiungere il luogo dell'appuntamento.
Lo zaino in spalla sembra un po più pensate del solito, gli sci in spalla non agevolano i movimenti da freddo. Ci vorrebbe un breve riscaldamento solo per poter compiere queste operazioni senza incorrere in strappi muscolari!
Io mi sento un eroe: è domenica, mi sono svegliata almeno 5 ore prima del più mattiniero dei miei amici. Cammino vestita come l'omino della Michelin, carica come un somaro, nel buio freddo della mattina ... mentre nevica. Gli autobus passano vuoti, si vede solo qualche "forzato del cane" che indossa una tuta ma si vede benissimo che sotto ha il piagiama. Passa anche un cinese in bicicletta (e mi guarda pure male). Per il resto non c'e' anima viva. E mentre aspetto la mia amica in ritardo e inzio a raffreddarmi, mi sento proprio un eroe.
Oh di certo niente a che vedere con i grandi alpinisti, con gli assalti invernali alle pareti nord dove lì il freddo è vero freddo. E nemmeno da confrontarsi con salite nella zona della morte, dove lì il respiro è seriamente provato. Non c'e' anima viva, ma è ben diverso dalle solitarie di certi personaggi. C'e' eroe ed eroe, c'e' alpinista e piccolo cazzeggiatore. Però nel mio piccolo, mi sento sufficientemente eroe.
A un certo punto mi accorgo che sta schiarendo, il cielo è meno scuro, sembra azzurro. La neve continua a cadere; prende il colore arancio dell'illuminazione stradale. Che bello. Passerò il resto della giornata sotto la neve che scende copiosa, tra boschi, forestali e baite. Magia pura.
Una bella immagine del primo tratto di salita: 30 giovani scialpinisti alle prese con inversioni e passo di giro. Tutti concentrati in un piccolo fazzoletto di bianco pendio. Tutti alla disperata ricerca del controllo delle proprie gambe, in lotta con gli sci, in ascolto degli istruttori. Tutti ad annaspare in 20 cm di neve fresca, rotolando, inciampando, cadendo e imprecando. Da morir dal ridere.
Ravanatori ... unitevi ed imparate il dietro front! Vi servirà ed è meglio che lo impariate bene.

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