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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

il ritorno delle cose stupide che faccio e che non servono a un cazzo.

Era andata bene, ero rimasta muta, non avevo risposto. Poi avevo voglia di mandarti una foto e l’ho fatto. Era una foto della buonanotte, era il mio viso in penombra, rilassato, sorridente. Non so come lui l’abbia presa, la foto, ma vi racconto io come l’ho “sentita” io. L’ho sentita come un momento intimo, di riposo, di RESA. La parola più appropriata è RESA. Alzo bandiera bianca, cesso qualsiasi intento bellicoso, ma ancora meno, cesso qualsiasi tentativo di contatto con lui. E’ fuori, non lascerò che nessun messaggio mi turbi, non cadrò in tentazione. Non voglio, la disintossicazione procede meravigliosamente, non posso concedermi passi indietro. Sarebbe bello ricevere un suo invito, per condividere qualcosa. Sarebbe bello ricevere una sua lettera, con stralci di quotidianità, pensieri, parole, entusiasmi e tonfi. Sarebbe bella anche una sua foto di “resa”, una foto che dica solo “guardami, io sono così”. Rewind … ripeto ancora una volta: io sono così, sono quel sorriso nella penom

Congelo i pensieri

Oggi peggio di ieri. Oggi la crosta fa prurito, tira, ma non ho quel bisogno urgente di grattare con il rischio che salti via. Oggi congelo i pensieri ed è facile con queste temperature! Oggi esco in strada e corro facendo il vuoto, come domenica. Corro ascoltando il freddo, corro ascoltando il vento, corro cercando fioriture, gemme sugli alberi. Congelo la tristezza, i pensieri non utili, corro e dopo tutto andrà bene. Spero … alla peggio mi faccio di Ed Sheran che come calma perfect nessuno altro pezzo negli ultimi anni.

soffoco le domande sul nascere

Non è così tragica. Sento la pace di chi ha fatto quello che poteva, di chi si è comunque impegnato, onestamente, con entusiasmo, per dare gioia. Ho seminato quello che potevo, ma nessun fiore è sbocciato. Terra arida, inospitale. Di questo potevo accorgermi, ma seminare non mi è costato niente e sono serena. Sento l’onda lunga delle endorfine, sento la soddisfazione di chi sta seguendo la sua strada, day by day, con impegno, coraggio, ottimismo. Mi sento una buona persona. Sento di non essere male … sento di non aver niente di cui rattristarmi, niente “se” o “ma”. Sono nel giusto, non ho sbagliato io, solo non poteva funzionare anche se per un attimo pareva di sì. Mi accorgo che soffoco le domande sul nascere, appena la testa prende la deriva, la richiamo all'ordine delle cose, nel qui e ora. Questa è essere zen. Ieri mentre correvo mi sono accorta che per 2 ore non ho MAI, MAI avuto pensieri che non fossero legati al momento stesso. Nessuna fantasia consolatoria, nessun desider

Faccio cose senza senso.

Faccio cose senza senso, alcune mi fanno stare male. Malissimo! Resto intossicata, forse dovrei tagliare drasticamente, ma io di drastico non so fare niente e non imparo negli anni. Tra le cose che senza senso che mi fanno male c’è sicuramente l’aver ecceduto nella colazione, e a ruota nella merenda di metà mattina. Per completare il quadro di cose che non mi fanno bene ho saltato il pranzo, per poi scoprire alle 14.30 che morivo di fame e attaccarmi alla macchinetta. Male, molto male. Faccio cose senza senso e per fortuna, alcune, mi fanno stare bene. Come la passeggiata di oggi, da sola, fino al mio albero preferito, fino a dove sogno di fare l’amore in pausa pranzo, un giorno di primavera o di torrida estate. Senza senso c’era l’aver preso un ramo di meleto potato, prenderlo e agitarlo nell’aria, ascoltando il rumore che produce. Senza senso c’era il posizionare il telefono su un filare e fare un autoscatto di me che cammino tra i medesimi filari. La foto fa schifo, ma aveva qual

Mica facile trovare chi risuona con noi

Oggi oscillo pesantemente tra due punti di vista. Tra le parole della Biscotta con il suo rassicurante “Lascia aperto uno spiraglio, Mica facile trovare chi risuona con noi. Vi piacete, solo non è il momento ma il momento arriverà se Sai che ‘è Lui’”. Cara amica è meravigliosa questa idea che sia proprio lui, che io sappia che è lui, quello giusto, che risuona con me. Solo che queste idee così romantiche sono rischiose da morire, ci si ferisce, si aspetta invano, cioè proprio no, non vanno bene. Per me poi … già così patologicamente incline all'eterna attesa, all'amore stile Adolphe di Benjamin Constant. Per carità di dio, non posso proprio permettermi un’altra attesa eterna. Devo andare avanti, per questo mi servono parole nuove, anche dure, ma nuovi mantra! ELENCO DELLE COSE PER CUI LA GENTE SI PREOCCUPA – cose che non succedono mai = 40%; – cose che appartengono al passato e che non si possono cambiare = 30%; – preoccupazioni insensate circa la nostra salute = 12%; –

Post Romeo e Giulietta

Il lunedì è proprio un giorno del cavalo, dovrebbero toglierlo dal calendario, bsognerebbe partire direttamente dal martedì. Ed è un giorno anche più schifoso del solito se hai corso la Romeo e Giulietta Half Maratona. Sì, perché nella citta degli innamorati, nella settimana di San Valentino, la gente che ci va a correre è veramente innamorata!

Periodo d'oro

Guardo il mio oroscopo. Ovviamente ottimo visto il periodo d’oro. Prosegue quel momento magico in cui qualsiasi cosa tocco diventa oro. E’ la vita che tenta di distrarmi dal mio cruccio affettivo e come dice la Zilli, c’è troppa vita per restare qui, ad aspettare cosa poi? “Ma io che cosa cercavo io E cosa ho trovato Io non sono come te C’è troppa vita per restare qui Ad aspettare cosa?” Quindi prendo due soldi in ufficio, sulla busta di febbraio. Buttali via … anzi mettili via, per la casa nuova, che magari arriverà. Poi mi scrive il presidente della vecchia squadra, con un pettorale per la mezza di Verona. Gli dico che c’è un errore, non ho nessun pettorale, men che meno per una mezza su asfalto!?! Insiste. Controllo. Dal sito risulta la mia iscrizione. Pagata! Penso di aver sbagliato l’iscrizione a Primiero, penso che si siano sbagliati quelli della vecchia società con le iscrizioni di gruppo, penso di tutto e nel mentre faccio al volo a una Runcard perché quest’anno all’asf

Una corsa nella norma

Oggi sono meno brillante di ieri. Ieri dove tutto mi pareva andare bene, avere un suo ordine, dove ero connessa con quello che voglio e quello che sono. Una giornata SI, di testa e anche di gambe con un bell’allenamento. Oggi è tutto più offuscato, oggi che il dubbio che non torni più si insinua e mi rende insicura. Eppure è quello che deve succedere: non sentirsi più! Ho dormito bene, divinamente bene, vorrei dormire sempre così, correre sempre così, essere sempre così in equilibrio … invece sono attimi, ore che scorrono veloci prima di tornare al solito umore, ai soliti malcontenti. Coraggio … sarà una buona giornata, penserai al lavoro, uscirai presto godendo delle giornate che si allungano. Salirai la tua passeggiata, poi giù di corsa cercando di migliorare e via tutto il giro della city arrivando a casa con il buio vero e con la paura di non farcela all’UB. Questa gara mi spaventa, ma devo restare tranquilla, devo solo piazzarci 2-3 uscite collinari da 20 km e un lunghissimo da

consumando le foto

​È Figo. Lo hai guardato e riguardato e rimirati ancora. Hai consumato i social, le foto, lo hai stolcherato ovunque. Facciamo che basta così? Facciamo che a fronte di 2 mesi di intrattenimento non ci impieghi 2 anni per andare avanti? Lascialo andare, sii grata come sempre e vai avanti. Accetta i ricordi e i desideri che ancora arrivano e che torneranno a farti visita, accoglili e lasciali andare. Liberati da questa schiavitù che tu stessa ti imponi. Solo se te ne liberi arriverà altro, avrai spazio per accogliere altro. Vuoto e solitudine, ecco cosa ti serve. Lascialo sedimentare. Il tatuaggio lo hai già fatto anche per lui. Quanto mi piace accarezzarlo e impomatarlo ricordando i giorni felici ... che euforia, adrenalina, erotismo. C’era tutto. Avevo tutto. Ho perso tutto ma devo guadare avanti, senza rimpianti, senza SE. È andata così. Domani è un buon giorno per mangiare bene e correre. Per dedicarmi a me stessa, per fare yoga, meditare, strecciare i muscoli e spegnere il telefo

stanca ma non so di cosa

Sono stanca ma non so di cosa. Ho voglia di nulla assoluto ma anche di botte di vita. Ho voglia di stare sola ma di correre tra i boschi con la squadra. Si insomma non so proprio cosa cazzo voglio. Stamattina a sorpresa anche un cenno di risveglio ormonale dopo mesi di gelo. Ho voglia di sentirlo, ma anche no. E' un periodo strano, quasi tutto quello che tocco funziona alla grande: quello che scrivo, quello che corro, quello che lavoro. Poi ci sono io che non giro, io che sono sempre un po scazzata, stanca (appunto), insoddisfatta, in perenne attesa. Ci sono io che continuo a cullarmi e fantasticare attingendo dalla spazzatura del passato. Io che mi sento povera e non lo sono cazzo! Io che sento di dover lottare con i denti contro ogni cosa, per avere qualsiasi cosa. Tutto mi sembra fatica, ma capisco sia la mia percezione, non la realtà. Devo mettermela via, devo affrontare serenamente questo periodo di cambiamenti. Sarà sicuramente faticoso, ma una cosa alla volta sisteme

Galleggio sulo scazzo

Lo scazzo all’ennesima potenza! Cerco di galleggiare sullo scazzo, perché la vita comunque mi chiama, perché la mestruazione è potente, l’hang(l)over si smaltisce, tutto tornerà a girare! Sta già girando! La vita ti chiama con la casa nuova,

Home sweet home

Dai aria nuova, sogna la tua nuova casa. E’ luminosa, è nella zona che volevi, ha due stanze da letto e una cucina abitabile. Dai che questa volta te la sistemi e arredi come ti piace, dai che chiudiamo il capitolo delle coinquiline gentili ma anche di quelle stronze. Dai che ti fai una stanza tua, che tutte le cose trovano un loro posto, ordinato, stabile, non che tutto cambia a seconda di chi va e chi viene. La cantina, questp grande traguardo! Il bagno con la finestra … roba da non crederci, roba veramente di lusso … Voglio attrarre questa casa (o una casa così) a me, la voglio perché è ora di tornare a fare le formiche risparmiose, è ora di chiudere questo affitto pesantissimo, di salutare le galline, il vigneto, il tavolo sotto il pergolato, il sole che illumina le stanze di mattina, il tavolo con la panca. Sono grata, ma voglio lasciare andare tutto questo e anche l’odore di chiuso, il riscaldamento troppo alto o troppo basso, l’acqua della doccia immotivatamente bollente, quel

​Ho ceduto

​Ho ceduto. Per favore niente insulti. Sto già soffrendo abbastanza con questo prolungato silenzio. Del resto se uno non si fa vivo è perché non vuole farsi vivo. Me lo ripeto 10 anche 20 volte al giorno eppure alla fine me ne fotto, sclero, mi si chiude la vena o meglio mi si aprono i rubinetti di lacrime. Per cosa poi? Per niente! Ci fosse stato veramente qualcosa ... ma niente, non c’è stato un cazzo di niente. Ma io sono di nuovo ferma, l’intera mia vita è sempre ferma nell’attesa di qualcosa o qualcuno che non c’è, non arriva e forse mai arriverà. Com'era quella cosa che aspetti un treno all'aeroporto? Ecco, io in amore sono così. Aspetto treni in aeroporto ma non arrivano. Chissà perché. Non me ne fotte niente se Miao dice che non sono sbagliata, che non ci sono perché, che andava bene così e altre cagate zen. Le cagate zen vanno bene per le delusione degli altri, non per le proprie. Deve esserci qualcosa che non va in me. È ovvio, è evidente. Come posso io considerarm

Monologhi

I giorni passano via veloci, la crosta si riforma, mi sembra che tutto si stia calmando, stia tornando nella giusta dimensione. Non attendo più invano al telefono, non importa se non scrive e non si fa vivo. Meno mi importa più mi accorgo che invece c’è. Come ieri sera, con una foto, un messaggio, poi due e alla fine un lunga telefonata su cui rifletto. Monologhi, interminabili monologhi di cose da fare, cose che non vanno, cose che non vorrebbe. Mai una gioia è quanto mai calzante con lui. Monologhi autoreferenziali, dove non c’è un dialogo ma un lungo infinito assolo. Non c’è mai, dico mai, un “E tu?”. Mai. Posso farmi spazio nella conversazione, se voglio. Se sono come ieri sera, serenamente muta, ecco non c'è mai un interesse verso di me. Penso a questo, mentre lo ascolto e sorrido. Mentre esorcizzo la sofferenza dello scorso weekend in un pezzo pronto per il giornale. E adesso avanti weekend, avanti alla ricerca di un dialogo e non di un monologo!