Non va internet sul telefono e non è detto sia un male. Almeno mi sono svegliata nel mio solito stato noiosamente comatoso. Solo arrivando in ufficio, sotto copertura wifi, ho letto il suo nome nell'anteprima whatsapp. Gioia e tristezza insieme. Speranza al minimo, la chiudo a chiave, doppia mandata, nella più buia delle prigioni. Non voglio credere a niente che non sia quello che arriva. I sogni ad occhi aperti volano altissimi, appositamente altissimi per distinguerli chiaramente dalla realtà. Colpisci anche oggi, con le tue parole, i tuoi pensieri. Sarei felice i leggerti, sarebbe un modo per sapere di te, anche se insieme ad altre 50.000 persone. Poi credo veramente ti faccia bene, aiuti a districare. Ancora penso al tuo bene e non al mio. Ho chiuso la chat. Troppo belle le tue ultime parole. Troppo belle per non esplodere di "perchè", di "porco cazzo" ed altre inutili vomitate. Anche se sarebbe il momento giusto, un momento in cui ti sento vicino e predi