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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

pensa alle lacrime

Lo so che non posso. Non devo. Non mi mancano gli argomenti ma pensa alle lacrime. Fuggi. Lasciati cercare se ti vuole. Se non arriva è perché va bene così. Non consumare le tue scarpe nuove nemmeno quelle vecchie. Non cedere a una coccola notturna dove sei bella e desiderata. Non accadrà. Spegni tutto e pensa ad altro. Anche se altro non c’è. ​

una nuova casa

Abbiamo fatto anche questa, abbiamo una nuova casa … nel giorno del suo compleanno. Che confusione in testa. Che voglia di urlare, di spaccare tutto, di vomitare a ognuno le parole che si merita. Fai ciò che ti fa stare bene dice il saggio Miao. Non so neanche più cosa mi fa stare bene, talmente sono confusa. Un pettorale mi fa bene? Un giro di giostra? Tenere contatti con semi sconosciuti noiosi e banali? Vomitare la mia vita sui social? Cosa cazzo mi fa stare bene? Non lo so, non lo capisco, è tutto così confuso. Vorrei una mano da stringere, un abbraccio forte con qualcuno che mi dica “andrà tutto bene”. Vorrei 500.000€ sul conto corrente. Vorrei un prato dove sdraiarmi, un notte tiepida, un cielo limpido e frotte di stelle cadenti e desideri da esprimere. Vorrei sciare. Vorrei allenarmi. Vorrei dimagrire. Vorrei anche non vedermi grassa. Ecco sì, vorrei vedermi bella, luminosa. Vorrei ubriacarmi con un vestito elegante e tirare mattina limonando su una panchina. Vorrei

Quindi è morto?

Quindi è morto? Vorrei chiedetelo ma non lo farò. Vorrei chiamarti ma non chiamerò. Starò buona, al mio posto da brava ragazza educata che aspetta il suo turno e rispetta la fila. Altri tagliano, altri mi passano davanti ma io sono ferma e aspetto. Forse qualcuno mi noterà o forse no. Non è importante. Non importa se domani mi scriverai ancora o niente, se al più tardi scriverai martedì o mai più. Importa che io stia serena, tranquilla. Importa che dimagrisca che mi alleni. Importa quello che posso governare e tu non sei tra le cose governabili. Mi manchi. Ti penso. Ti adoro. Ho riletto la chat prima di cancellarla. Che piacere leggerti così intimo. Ho pensato a te un paio di ore e ti ho pensato con gioia, con serenità. Quella che mi serve per lasciarti andare di nuovo, per ignorarti e fare pace. Ci riuscirò. Perché mi pare di capire che tu non abbia bisogno di me, quindi addio. Diamo il via all'operazione "eclisse su miland"! ​

Mettiamoci anche le letture

Mettiamoci anche le letture. Mettiamoci anche questo per alimentare il mito che ho eretto gratuitamente su un uomo pescato a caso dal web. Già un uomo che legga … non se ne trovavano da un po’, sono in via di estinzione. In più uno che gli consigli un autore, si prende la briga di appuntarselo e quando ti scrive “ho fatto shopping” allega una foto con 4-5 libri?!?! No dico quanti ne vogliamo trovare? Pochi, veramente pochi. Le letture dicono tanto di una persona. Alimentiamo le fantasie, alimentiamo gli elenchi di pro che mi attirano a questo uomo che non mi caga (specifichiamolo bene, ripetiamolo all’infinito: NON MI CAGA!).Da bravo stalker mi prendo la briga di googlare gli altri titoli: tutta roba buona. Salite di montagna da cronometro, storie di vite vissute in piccoli angoli di montagna sconosciuta. Oh quanta poesia, oh quanto stracazzo mi piace quell’uomo. Stavolta sono io a prendere nota dei suoi libri. I mantra … dove sono i mantra?!?!? Dove sono quelle parole che dovrebbe

non va internet

Non va internet sul telefono e non è detto sia un male. Almeno mi sono svegliata nel mio solito stato noiosamente comatoso. Solo arrivando in ufficio, sotto copertura wifi, ho letto il suo nome nell'anteprima whatsapp. Gioia e tristezza insieme. Speranza al minimo, la chiudo a chiave, doppia mandata, nella più buia delle prigioni. Non voglio credere a niente che non sia quello che arriva. I sogni ad occhi aperti volano altissimi, appositamente altissimi per distinguerli chiaramente dalla realtà. Colpisci anche oggi, con le tue parole, i tuoi pensieri. Sarei felice i leggerti, sarebbe un modo per sapere di te, anche se insieme ad altre 50.000 persone. Poi credo veramente ti faccia bene, aiuti a districare. Ancora penso al tuo bene e non al mio. Ho chiuso la chat. Troppo belle le tue ultime parole. Troppo belle per non esplodere di "perchè", di "porco cazzo" ed altre inutili vomitate. Anche se sarebbe il momento giusto, un momento in cui ti sento vicino e predi

sei come un abbraccio

stasera sei come un abbraccio, un caldo e affettuoso abbraccio di un amico che non vedo da tanto. Stasera sei la risata che mi mancava, l'intesa che non manca mai, la battuta che sei sempre pronto a cogliere. Sei l'intimità di chi mi conosce, sei la stessa foto nello stesso momento, sei lo stesso film che recitiamo a memoria. Non capita quasi e non di certo con chiunque. Stasera sei le conferma dell'uomo che voglio. Il resto è tempo perso, sono parole vuote, sono forze sprecate. Voglio te, ancora, dopo 7 mesi. Voglio quell'essenzialità delle parole ma anche solo le tue parole. Che leggo volentieri, che mi fanno ridere. E' stato bello tornare, ma devo lasciarti. Di nuovo e velocemente. Ogni messaggio in più che scrivo rischia di essere quello che mi ferirà, quello che non riceverà risposta e ci rimetterà sullo zero a zero, palla al centro. Non posso farmi male.

A pensarci bene

A pensarci bene era perfetto. Nel corpo, nei pensieri, nel vestire. Ancora a distanza di un anno mi scopro a prenderlo come riferimento per misurare il resto dell’universo maschile. Era perfetto per me. Non c’era mai volta in cui l’abbia incontrato e non lo abbia desiderato tutto, così come era vestito, così come si muoveva, così come mi toccava, guardava e baciava. A pensarci bene è stato molto bello e felice. Erano belle le cose fatte insieme, erano belli quei momenti rubati a tutto e tutti. Erano belli i viaggi, gli hotel, le fatiche degli spostamenti. Erano belli i silenzi dopo le salite come quelli dopo aver fatto l’amore. Era tutto bello, un buco spazio temporale durato anni e rubato via da una me più giovane e imbruttita.