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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018
La sottile differenza tra non sentirci ma sapere che ci sei e il non sentirci perché te ne sei andato a fanculo. È il momento più duro, quello dove manchi di più, dove la routine era ben radicata. Ma sto così, con le gambe chiuse, la pomata spalmata a ricordarmi il tracollo psicofisico dell’addio. Sto con le gengive sanguinante, un dente che pulsa, dei tagli nella bocca. Mangio di merda, ho un umore di merda, sto di merda. Fammi solo arrivare a venerdì, fammi correre sabato, fammi sciare domenica. Si domenica. Dammi una pista vuota, alle 8 di mattina, dammi una botta di culo, vederlo, incrociarlo, prenderci 10 minuti per dirsi un cazzo e rovinarsi la domenica. Non succederà perché ci sono i mondiali in Gardena. Tutto il cosmo ci manda segnali per dirci “no ragazzi, smettete di vedervi, è un’idea del cazzo!” Si vede chiaramente nella quantità di “contro” che ci piovono addosso. Che bello eri lontano dai social. Quanti casini in meno e quante meno tentazioni adesso. Sarai già a letto

Fallita è la parola giusta

ieri sera rotto il silenzio stampa a suon di "sono un cretino", "non so dirti che mi manchi", "dovevo salire da te sabato" etc Conclusioni: sono donna meravigliosa, la migliore conosciuta in 20 anni (ammesso che ne abbia conosciute altre), si mangerà la mani per avermi lasciato (veramente io sarei anche disposta a trovare soluzioni), Se fosse sicuro di potermi rendere almeno un po‘ felice combatterebbe come un leone (i momenti insieme sono stati molto belli, solo erano pochini), a qualsiasi mio cenno proverà a riconquistarmi (sono qui adesso cazzo!! devo mollarti e fingere di tornare??) Non può vivere nelle perenne menzogna specialmente con i figli (salvo quella del suo matrimonio che porta avanti da 20 anni). Non sono arrabbiata, penso neanche delusa. Fallita è la parola giusta, sento il peso dell’ennesimo fallimento. Sento di essermi abbandonata troppo velocemente a quella sensazione di “incastro comodo” quando mi abbracciava. Ecco sì, quell'abbrac