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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

cosa c'e' da vergognarsi?

Non volevo scoppiare a piangere alla prima seduta. O almeno non dopo aver farfugliato alcune parole. Invece ho fatto molto peggio. Ho iniziato a piangere appena sono entrata in quella stanza. Ho cercato nervosamente i fazzoletti, ho respirato e ho cercato di non vergognarmi troppo. In fondo cosa c'e' da vergognarsi? niente ... tutto normale ... La signora mia piace molto, fa le domande giuste, ascolta e dirige bene la conversazione dove le pare. Mi piace molto. Sarà anche che mi da ragione, che mi descrive vivace. E' una bella parola vivicità. Insomma posso dire con serenità 1 a zero per me. Ma e' questo l'importante? No, l'importante sarebbe vedere qualche cambiamento, qualche atteggiamento diverso. Invece per ora nulla, nelle prime 24 ore non si è nemmeno toccato l'argomento a dire il vero. Forse ci vuole tempo per metabolizzare. Però sono proprio contenta, sono uscite delle cose vere, non gonfiate. Quello che dicevo era vero, finalmente qualcuno lo capi

mille idee ma tutte di merda

Lo sapevo che a pensare troppo alle risposte da dare poi esce una schifezza. E come pensavo di poter cavarmela senza soffrire, senza che tornasse tutto lo tzunami di pensieri, emozioni e desideri che cerco di domare da mesi?? Non poteva succede, perchè sono Premio Oscar nella categoria "Fallimenti amorosi" e anche nella categoria "Dimentico con la velocità delle ere preistoriche: milleni!". Perchè quando c'e' un vuoto, c'e' un vuoto e basta. Non c'e' niente. Magari sei triste o demoralizzato perchè c'e' un vuoto, ma poi ti ci abitui. Il casino è se c'e' qualcosa che poi ti viene tolto. Il casino è il momento in cui si crea il vuoto!! Così è successo, che ormai ero abituata al vuoto e invece ieri c'era e tutto è tornato com'era una volta. E prima ancora di assoporare il piacere della presenza ZAC e TAC è svanito il sogno. Non c'era niente da dire, era meglio non dire niente. Non era importante dire, raccontare o d

Coincidenze tecnologiche

Le tecnologie permettono di nascondersi, di collegarsi ma sembrare lontani, di spiare, di pedinare. Con la tecnologia puoi fai sembrare qualcosa che non è ... ti ci puoi pure ammalare di questi giochetti. Certo che quando il caso ti aiuta!! Ecco non saprei come definirle se non come COINCIDENZE TECNOLOGICHE!! Tant'e' che mentre mi fingo in giro per il mondo (che poi in realtà lo sono abbastanza!) mentre mi nascondo da quegli occhi che non brillano più per me ... per ben 2 volte il telefono, inspiegabilmente, non riceve! Senza motivo, senza sapere perchè, ma il telefono non riceve proprio quando al momento giusto, proprio quando non saprei se rispondere a quella telefonata o cosa dire in quella telefonata. La prima volta è successo al mare: non ci pensavo proprio potesse accadere anche s e in me la speranza c'e' sempre. Era al nostro solito orario. Un tuffo al cuore e un solievo per non dover decidere se rispondere. Poi un'intera settimana ad attendere che chiamass

Raduno in sogno

Stanotte l'ennesimo sogno, nell'ennesimo raduno. Sono sola, non conosco nessuno e la struttura nella quale alloggiamo è strana, inospitale. Mi ricorda vagamente la colonia di Cesenatico dove andavo con i ragazzi del quartiere da ragazzina, ma all'interno c'erano delle vasche, tipo piscina. Anche per entrare, nel corridoio, c'era una vasca da attraversare e io avevo dei pantaloni a pinocchietto, neri, stretti. Non potevo arrotolarli, erano troppo stretti ma dovevo attraversare la vasca per entrare in casa ... così alla fine cedevo e mi bagnavo i pantaloni. Ero lì per cercarlo e non lo trovavo. Ero inquieta e agitata, entravo e uscivo dalla struttura, ero sola, non conoscevo nessuno e dalle vetrate vedevo altre vasche di acqua C'erano le camerate con i letti, per sistemarsi a dormire e cercavo lui, per dormire vicino a lui ma non trovandolo non sapevo dove posizionarmi. Alla fine decido di mollare lo zaino su un letto qualsiasi. Ci sono altre persone che ha

Spezzare le catene

E' difficile spezzare le catene, cambiare le abitudine. E' più facile e semplice consolarsi e trovare conforto nei gesti abituali. Ma io voglio cambiare, ho voglia di aria nuova. Le ferie sono per metà andate, così come l'estate è per metà andata. Riflettevo ieri sera che non vado in montagana da mesi. Sono veramente trascorsi mesi e mesi. Sono lontano dalla cosa che più di tutto mi da gioia e star bene. Non Corro, non mi alleno. La mia forma fisica è pessima ma quel che è peggio è la forma mentale. Cosa faccio ancora qui? Cosa faccio ancora nella terra di mezzo? Non sono capace di dire no, di dire basta, ma non sono più capace di ricominciare. Sono ancora in attesa e ripeto gli stessi gesti, gli stessi errori. Forse qualcuno in meno, giusto perchè conosco i tasti dolenti che mandano il blocco il sistema. Ecco sì, ho imparato a evitare i blocchi ma non le incazzature. Ho anche imparato a non illudermi per evitare le delusioni. Se tolco le illusioni e i sogni, cosa ne rest