Ognuno sa di casa sua
Sono di nuovo in lotta con il mondo. Avverto sofferenza oltre il limite da me sopportabile. Cedo nella solita debolezza di mandare un messaggiio nel tentativo di vedere qualcuno. Fioccano i rifiuti con i motivi più futili: cinema, pranzo di addio con la madre pre-partenza, giro in bici. Dopo mesi di silenzio, rotti solo dai miei inviti e dai continui rifiuti, non concludo niente neanche queste volta. Per un po mi ritiro dalle scene (non che ne sia protagonista): ognuno sa di casa sua! Ecco cosa mi sento dire: ognuno sa di casa sua. Ed è vero, infatti il mio problema è che una casa non ce l'ho, almeno non una dove mi possa sentire bene. Ci dovrò lavorare, con il tempo arrivverà qualcosa e se non arriva, vorrà dire che questa vita dovevo passarla così, tra pene, ansie, angoscie. Devo assolutamente Enzizzarmi. La tecnica è semplice, devo solo attuarla scrupolosamente e senza sensi di colpa. Prima regola: non farsi mai sentire. Mai chiedere, mai proporre, mai telefonare. Il riserbo pi