Ancora ci piango su
Ancora ci piango su. Dopo mesi ed anni. E non è che piango sopra all’ultimo … cioè si, parto dall’ultimo “fallimento” ma poi piango a ritroso per tutti gli altri. Quello di Milano, quello di Roma, tutti anche il primissimo errore, quello di Modena. Ci provo con le trombo-app. Mi registro, compilo il profilo, piazzo qualche like dopo accurata valutazione del cv … poi un cazzo. Scrivono cose che non sono, chiedono foto foto fotoooo. Domando e rispondo. Domando e rispondono. Mai che ricambino una domanda. Parlano di se. Mostrano. dicono. Sfoggiamo. Neanche si pongono il dubbio che chi ascolta possa avere un’altro vissuto, un’altra sensibilità. Forse è la cosa più bella che mi ha nascosto l’alpino: quando tronfia dellle mie certezze cercavo di fare colpo … con poche parole ribaltava il punto di vista, il pensiero, la mia certezza crollava. Con lui ho imparato a parlare con attenzione. Con lui ho capito che non sono poi sta grande verità. Mi manca. Chissà cosa starà facendo. Non ho più