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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Ancora ci piango su

  Ancora ci piango su. Dopo mesi ed anni. E non è che piango sopra all’ultimo … cioè si, parto dall’ultimo “fallimento” ma poi piango a ritroso per tutti gli altri. Quello di Milano, quello di Roma, tutti anche il primissimo errore, quello di Modena. Ci provo con le trombo-app. Mi registro, compilo il profilo, piazzo qualche like dopo accurata valutazione del cv … poi un cazzo. Scrivono cose che non sono, chiedono foto foto fotoooo. Domando e rispondo. Domando e rispondono. Mai che ricambino una domanda. Parlano di se. Mostrano. dicono. Sfoggiamo. Neanche si pongono il dubbio che chi ascolta possa avere un’altro vissuto, un’altra sensibilità. Forse è la cosa più bella che mi ha nascosto l’alpino: quando tronfia dellle mie certezze cercavo di fare colpo … con poche parole ribaltava il punto di vista, il pensiero, la mia certezza crollava. Con lui ho imparato a parlare con attenzione. Con lui ho capito che non sono poi sta grande verità. Mi manca. Chissà cosa starà facendo. Non ho più

Venerdi libero

Venerdí sera con serata libera. Voglia di fare, uscire, bere, mangiare ... che sono le cose che fanno tutti quando escono e che io vorrei evitare.  Quindi uscire, invitare e mangiare ... o starmene a casa da sola? Credo che un fidanzato serva tendenzialmente a questo: occupare questo vuoti senza bisogno di spendere soldi, anzi ... bruciando calorie facendo sesso. Che fantastica definizione di fidanzato! Comunque al momento sono sprovveduta e non mi sogno di sentire o chiamare nessuno. Dopo il mega flop della collega, per fortuna ce n´e´un'altra in grande spolvero, con un manager importante, munito di casa in montagna, con cui lei sta bene e che pare perfetto. Speriamo, cazzo. Speriamo davvero che qualcuna lo trovi, che sia felice, che funzioni. almeno una, per sperare e incrociare le dita per tutte noi altre, tappate in casa, senza amici vicini.  La vorrei stasera la mia dose, eccome se la vorrei. La vorrei di cibo, di alcol. Chiamerei chiunque, a casa, per dirgli "Usciamo sta

Tutto in equilibrio

E´ strano come tutti sembri in equilibrio e calmo e tranquillo. Quando sparisce e io smetto di velocemente di sanguinare (E dopo due anni ghe mancaria ci mettessi mesi!!!) tutto trova uno strano equilibrio, una calma apparente, una routine che va avanti inesorabile, non per forza negativamente, peró avanti, avanti e ancora avanti. Sempre avanti. In questi momenti alla domanda "Come va?" é prepotente il desiderio di rispondere "la mia vita va bene, poi ci sono io ... e quella é un'altra storia!". Non é nei miei pensieri, non può esserlo, sparirà per sempre? tornerà? Non lo so e non perdo tempo a chiederlo, pero di notte, nell'ultima settimana ho dormito male, mi sono svegliata alle 3. Ho anche mangiato DI MERDA, ma proprio TANTO DI MERDA!  Neanche a dirlo i buoni propositi dell'anno, la sveglia presto, la gym mattutina... infranti contro le notti da sonno comatoso o le notti insonni. Comunque la giro, non mi riesce uscire presto dal letto. Della dieta poi

Senza dose

Navigo a cazzum tra procrastinazione, senso di frustrazione, noia, apatia, depressione. La storiella del bambino frignone é quello che ci vuole  Il nostro bambino interiore è uno sfigato “Il bambino è la persona più sfigata dell’universo. E, tragicamente, lo sa. [...] Il problema è che il bambino è incapace di affrontare da solo la vita e le sue difficoltà, i suoi pericoli, i suoi ostacoli, le sue prove, le sue responsabilità. È incapace di dominare l’ambiente che lo circonda. Perché è incapace di sopportare le frustrazioni che l’ambiente impone: le difficoltà, la fatica, la sconfitta, la perdita, il dolore. Perché non ha sicurezza in sé stesso ed è convinto di non potercela fare." ...e quando questo bambino interiore domina la nostra vita è un gran casino. Lo è almeno per tre motivi: - Il bambino frignone se ne frega dei tuoi obiettivi, soprattutto se richiedono una qualche forma di impegno prolungato nel tempo. Il suo unico interesse è sfuggire al disagio e appena si presentano

Alcune cose non vanno come vorrei

Alcune cose non vanno come vorrei. La dieta. Gli allenamenti. Le buone intenzioni. Le letture. Alcuni pensieri brutti tornano. Come demoni. Come peperoni. La voglia di sentirlo. Stasera mentre cucinavo il tarlo scavava. Aggressiva: dove cazzo sei finito? Distaccata: eh ciao come va? Propositiva: ci andiamo insieme? Canterina: ti piace questo pezzo? E via di scenari. Al termine di ognuno mi ripetevo incoraggianti frasi motivazioni tipo “non gliene frega un caZZo di te”, “lascia perdere”, “non gli piaci”, “stará trombando con un’altra”. E via di mantra. Alla fine mi sono distratta con la pizza e non ho scritto niente, non ho spedito foto o canzoni. Niente. La crisi è passata senza “dose”. Devo rispolverare i perché. I perché della dieta: per essere bella, per vestirmi bene, per non faticare in montagna. I perché del non sentirlo più: perché soffro, perché non mostra interesse, perché non vuole una relazione, perché mi sminuisce, perché si svuota i coglioni e sparisce! Avanti senza dosi s