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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

10 minuti al giorno

Ore 12:10 Anche oggi ho avuto i miei 10 minuti panzottiani. Ha scritto, scambio veloce, allegro. Bene, bravi, bis. Niente bis! Hai avuto quei 10 minuti vedi di farteli bastare. E non per farti "desiderare" ... per fottertene proprio! Fedifrago senza attributi come lo ha chiamato H. Ha ragione! Si vede e ti ha già detto che non ti vuole, bisogna solo dimenticare, quindi fatti bastare questi 10 minuti. Ore 14:40 Schiumo di noia, di stress, sono una pentola a pressione che vuole solo sfiatare ma non sa come, dove e sopratutto con chi. così sfiato con la persona meno indicata del pianeta, con lui. Che poi avevo studiato la battuta per tenerla alla prima notte di debolezza, ma niente,la brucio subito così, a metà pomeriggio e non sortisce neanche l'effetto sperato. ed ecco che subito monta la depressione, la frustrazione, quel senso di inadeguatezza. Come a non bastare mai, come se dal valore di una battuta stupita dipendesse il mio valore di persona. Vaffanculo. Mezzanott

Perché no? (Battisti)

In un grande magazzino una volta al mese Spingere un carrello pieno sotto braccio a te e parlar di surgelati rincarati far la coda mentre sento che ti appoggi a me Prepararsi alla partenza con gli sci e scarponi Esser svegliati presto prima delle sei E fermarsi in trattoria per un panino e restar due giorni a letto e non andar più via Perché no? Perché no? Perché no? Perché no? Scusi lei mi ama o no? Non lo so però ci sto! Comperar la terra ed un grande vaso coltivare un orto sul balcone insieme a te Chi rubò la mia insalata? Chi l'ha mangiata? E rincorrerti sapendo quel che vuoi da me Chiedere gli opuscoli turistici della mia città e con te passare il giorno a visitar musei Monumenti e chiese parlando inglese e tornare a casa a piedi dandoti del lei. Perché no? Perché no? Perché no? Perché no? Scusi lei mi ama o no? Non lo so però ci sto! Perché no? Perché no? Perché no? Perché no? Scusi lei mi ama o no? Ah ah aha Non lo so però ci sto però ci sto!

L’entroterra degli occhi (E.Tesio)

"Per il resto sto con chi amo, corro, scrivo, quando non scrivo guardo, mi domando se le persone siano felici. La gente felice la riconosci perché non te lo dice, ma ha questo sguardo limpido, presente. Poi ci sono gli altri. Un passaggio di una poesia di Franco Arminio dice “sono la parte nascosta del mio sguardo, l’entroterra dei miei occhi”. Una giovane donna accanto a me in spiaggia me lo fa tornare in mente, punta ai bambini che si muovono in acqua, sono i suoi, c’è anche un uomo con loro, anche lui è suo, ma non lo sembra più. L’eco dell’altrove la chiama. Forse l’eco di un amore che non si può pronunciare, un amore segreto, in ginocchio sui ceci, che non sta scritto sui campanelli, né inciso nel cerchio degli anelli, un amore che non è invitato alla tavola di Natale, un amore che non sa dove stare, che non porti al mare, che non porti all’anulare, è escluso dai girotondi dei bambini, un amore che piega le gambe, smaglia le calze, un amore fuori dai quieti confini. Eppure st

Dimmi che funzionerà

Dimmi che funzionerà, dimmi che lo faremo funzionare. Che la mano che stringo mi stringerà a sua volta, che non diventerà molla e mi lascerà andare. Dimmi che saremo bellissimi, che saremo un esplosione di energia. Dimmi che avremo gli occhi addosso di tutti, che ci guarderanno con invidia. Dimmi che non ti stancherai di baciarmi, di farmi ridere. Dimmi che faticherai, ma che sarò una bella fatica. Dimmi che ce la faremo, che riusciremo a resistere almeno per un po, che non finirà tutto subito e male come le altre volte. Dimmi che ci proverai, perché io ci proverò con tutte le forze. Dimmelo anche se non è vero, dimmelo anche se sappiamo che è una bugia, che le cose cambiano sempre e non possiamo trattenere niente. Dimmelo con la faccia convinta, occhi negli occhi, mano nella mano. Dimmelo anche se ci credo solo io.

Sai che fatica

Sto cercando di capire cosa mi ha colpito di questo pranzo con M e la nuova fidanzata. Voglio capire se è invidia questa forma di disprezzo che provo. Sarà sicuramente così. Sarà la sua tenera età, l’università, un percorso tutto da scrivere, vivere con i genitori, gli errori che non ha ancora compiuto. Saranno gli occhi così acerbi di vita, di mondo, che si entusiasmano ad ogni nuova esperienza, mentre i miei si annoiano, consumati dalla troppa vita, dal mio correre sempre, dalla fame di posti e avventure. Che tenerezza quando mi dice di aver visto su una rivista una foto di Lecco, di una spiaggia di ciottoli e lei (ride di gusto mentre lo dice) adora le spiagge in ciottoli!! Solo poi lui gli ha detto le ore di strada che servivano per arrivare e si è accontentata di meno. Quanta spensieratezza, quanto desiderio di non programmare, quanta mancanza di voglia di vedere luoghi, posti, persone. E’ perché sono innamorati? E’ per quello che non programmano un cazzo, che spendono soldi in

Dovrei domandarmelo a me

Aver cancellato il tuo numero è servito una sera. Aver scaricato il telefono è servito un’altra sera. Stasera non è servito niente, l’ho rimesso in rubrica e ho scritto, senza pensarci neanche troppo. Ho scattato foto a baite per due giorni. Una solo l’ho messa su Instagram. Una sola. Quella che piace a te. Mi ripeto che sono cazzate. Lo sono sul serio. Vorrei non abbandonarmi continuamente a quegli stupidi sogni dove io vinco sul male, dove prendo in mano la tua e la mia vita per farne dei capolavori. La mia vita è già un capolavoro. Adesso lancio via questo telefono. Spengo questa connessione e mi metto a pregare: di dimenticarti. Perché non mi vuoi? Questo magari un giorno te lo chiederò. Lo scriverò così di getto come mi è saltato in mente stasera. Perché non vado bene? Cosa mi manca? Ma non dovrei chiederlo a te, dovrei domandarmelo io: cosa non mi va bene di me? Cosa non mi piace? Cosa mi tormenta sempre e da sempre? ​

Il mio buio pianeta

Ho cancellato il tuo numero in rubrica. Ha funzionato con altri e provo con te. Così oggi quando in mezzo alle montagne, al silenzio della camminata, nel turbinio di immagini e pensieri che ti vedevano protagonista, mi è salita la voglia di scriverti. Di mandarti un messaggio e qualche foto delle tante baite incontrate lungo il cammino, che mi facevano dire “questa è perfetta per noi” salvo poi ripeterlo ancora più entusiasta alla baita successiva. Facevo foto ma per fortuna non c’era campo e non c’era numero. Non era facile e immediato poter soddisfare la mia crisi di astinenza. Il tuo numero era da cercare, copiare, salvare, spostare ... tanto bastava a farmi desistere, a farmi coraggio a dirmi “no, non gli interessa, sono tue stupide fantasie”. Mi sono rimaste le foto e la voglia di condividere, ma non ho scritto niente a nessuno. Ho camminato, inviando segnali al destino, a dio, a quel brutto cane, agli alieni, si insomma le classiste richieste “dammi un segnale se mi ama o pensa

donne che sono pagine bianche

Ci sono uomini che vogliono donne che sono pagine bianche. Non hanno una loro storia, sono tutte da scrivere e riempire. E alcuni uomini non desiderano altro che scrivere il proprio nome nella vita di una donna. Possono scrivere il romanzo che vogliono, essere i protagonisti principali, lasciare che il loro nome compaia a lettere maiuscole per pagine e pagine. È più facile e semplice che con una donna come me. Me che ho le pagine scritte in disordine, scarabocchiate. Le mie pagine sono piene di appunti, idee, liste di cose da fare, liste di desideri. Ci sono disegni che si mescolano con le parole, ci sono cancellature di cose che volevo e poi anche no. Per un uomo è più difficile trovare posto in queste pagine, deve saper leggere e scegliere uno spazio che potrebbe essere piccolo, forse marginale. Non sarà mai come quello di una donna che ha pagine bianche di vita. Ma sarà uno spazio vero, una presenza sensata a completare un insieme di pezzi di vita. Non è incredibilmente più bello c

In sogno con la longuette

Siamo al mare, un mare azzurro. Siamo in spiaggia, una spiaggia larga, con delle tende al posto degli ombrelloni. Tende bianche montate su una struttura in legno scuro, che si susseguono in fila, come ombrelloni, per fare ombra. Siamo abbastanza vicini, ci sono i miei genitori, la Princy. Ci sei tu, M., il piccolo, la grande. Riconosco il piccolo che cammina sulla spiaggia con incedere incerto (sicuramente frutto del video visto ieri sera). Hai il tuo stesso viso, l'espressione degli occhi, le sopracciglia. E' un piccolo te. C’è la grande, che non vedo in viso, vedo solo i suoi capelli lunghi, le spalle magre, le gambe lunghe. Riconosco anche M., vestita in maniera semplice, al limite dello sciatto, con un bermuda anonimo e una T-shirt verde militare senza scritte. E’ grassa. Anzi forse solo gonfia, con un capello lungo, di un bel castano scuro lucido, piastrato, però terribilmente “morbida”, regalandomi la sensazione di gnokkagine. Mentre la mia autostima si impenna, la vedo c

Le parole degli amici (Toso)

"A te non serve qualcuno con cui andare .... a te serve qualcuno con cui condividere che è molto diverso. E lo sai bene che condividere è molto difficile, soprattutto se nello stesso momento non vibrano le stesse corde e non intendo solo quelle emotive. Le avventure più belle le ho vissute da solo e tu sei una donna che potrebbe affittare le palle a più di qualche ometto. Per favore adesso però cerca di rilassarti un po'. Tira pure qualche porco ma, esci dal gruppo, prenota un rifugio e vaiiiiiii Fatti offrire qualche grappa al banco di un rifugio, fatti raccontare vecchie storie di montagna, innamorati di qualche alpinista, manda a fanculo tutti e sparisci dalla circolazione. Sei presa da troppe cose, sei dentro a un circo tanto grande. Scusa se mi sono permesso ma ti sento soffrire e questo non mi piace proprio Un abbraccio tosa" ​

Adesso che faccio della mia serata?

Forse sono più importanti le parole degli altri che le mie stupide lettere. Curioso come ti sia arrivato solo quello. Però felice che sia arrivato, fiduciosa che ti piaccia. E adesso che faccio della mia serata? Adesso che ho bevuto, adesso che ho mangiato, adesso che ho anche riso con un’amica. Adesso cosa ne faccio che non posso parlare con te, che non ho i tuoi pensieri, le tue attenzioni? Adesso che sei lontano ... e che ti vorrei. Da troppo tempo, da molti mesi. Non vai via, non ti lascio andare. Per fare spazio a cosa poi? Come posso mettere fine a questa dolorosa attesa? Non c’è niente. Per me come per altri. A cosa serve fare le brave persone? Voglio smettere. Voglio fare la stronza, voglio liberarmi da questo fardello e fare solo ciò che mi va. Sfaculando tutti. ​

Basterebbe smettere (più Gaber per tutti)

"E pensare che basterebbe pochissimo. Basterebbe spostare a stacco, la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni, presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere una volta per tutte, di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli, mariti, mogli... quando forse siamo vittime soltanto, della mancanza di potere su noi stessi. Basterebbe smascherare, smascherare tutto. Smascherare l'amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale. Subito. Qui e ora. Sì basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare criticare affermare fare il tifo, e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. R

La mano che manca

La mano che manca in questa mia vita di perfezione. Di luoghi incantati, di compagnia piacevole, di attività belle. Circondata di bellezza, pregna di bellezza. Tutor così meraviglioso, giornate stupende. Manca solo una mano, una oltre a quella di mia figlia, da prendere nei momenti in cui sto per esplodere di bellezza. Manca un bacio, uno oltre a quelli di mia figlia, sulla fronte, in un momento inaspettato. Mancano. Non ci sono. ​Smetto di guardare al passato, di contare i giorni. Dimentico gli anniversari, specialmente quello dolorosi, quelli che mi hanno uccido (o ridato alla vita). Non voglio più anniversari, voglio solo pagine bianche da riempire, giorni da scrivere uno alla volta.

Lo sai

È un coglione e lo sai. E’ un egoista egocentrico e lo sai. E’ sposato e lo sai. Sai un sacco di cose e non sei una stupida. Dimentica questo cretino per l’amore del cielo, dimentica questo cretino di cui non te ne fai niente, non te ne farai MAI niente e lo sai. Lo sai, ogni cellula del tuo corpo sa che il tuo è un attaccamento malato, irrazionale, è solo una grande incolmabile mancanza di autostima. E’ una ricerca inutile, vana, dispendiosa, disperata. Smetti di cercare, apriti alla vita, goditela, ci sei tu. E tu vali, tu sei importante, non credere … E fottitene. Fottitene di tutto, di quello che gli altri non fanno, fottitene dei pecoroni, fottitene delle scelte nosense di questa generazione idiota, che crepino tutti o che possa crepare anche solo io! Cosa vedi negli altri che ti fa così incazzare con tutti? Quello è un nodo da sciogliere, quello è un punto vivo, scoperto, è un pozzo in cui scavare per trovarci il fondo. E allora scava, prenditi tempo per scavare, per leggere, pe