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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Provarci e fallire

Non mi ero accorta fossero passate quasi 2 settimane dall’ultima volta che ci siamo visti. Altre due settimana di NULLA cosmico, con 2 telefonate in una settimana. Oh ma sai che si sente forte e chiara la voglia che hai di me. Di cenare con me, di farti un aperitivo con me, come scrivi spesso. Cazzo se la sento … la sento potente come il tonfo dei maroni che mi cascano a terra ogni volta che leggo queste minchiate. La minchiata delle 7.35 di questa mattina (a cui poi segue il lungo silenzio giornaliero imposto dai duri ritmi di lavoro, che un po’ ti invidio perché tolgono tempo ai pensieri cazzata e alle paranoie): “Ho provato a prendere giovedì o venerdì libero per andare con te ma calendario pienissimo”. L’avevo scritta con parole mie, poi, per dover di cronaca, mi sono sentita di riportare le parole esatte, in modo che non ci siano contestazioni. Il mio è vuotissimo, invece. Lo tengo vuoto apposta, non più per te, ma per me, per poterlo riempire delle cose che possono arrivare ma

Quando è amore, c'è.

Quando è amore, c'è. Tutto il resto è una scusa. È una scusa la lontananza, l'assenza di tempo, il lavoro. È una scusa il passato doloroso che ha lasciato ferite smerigliate e mai sanate; è una scusa dirsi e dire di non essere ancora pronti, è una scusa la paura di amare. Ci hanno fatto credere che l'amore abbia a che fare con le notti insonni, le telefonate rabbiose, i lunghi silenzi, le assenze, i triangoli affollati, le mancanze che ti svenano. Ma l'amore non c'entra nulla col tiro alla fune. Non è una prova di resistenza. Non è andarsene affinché l'altro comprenda il tuo valore solo dopo averti perso. Non è restare per immolare la propria vita ad una causa insensata, a un bene superiore. Quando è amore, c'è. Ti fa incazzare, certe volte. Ti sputtana, portando alla luce cose di te che non sapevi di avere e che avresti preferito continuare ad ignorare. Ogni tanto ci trova incompresi, e per questo fa soffrire. Ma le lotte che conducono allo sfinimento,

Le sue frasi più di merda

Giorno nuovo strategia nuova. Da qualche parte devo pur ritentare non posso mollare. So che non è la persona giusta, piangerò fino a consumarmi gli occhi e poi andrò oltre. Per accelerare questo processo di lacrimazione e per fissare bene alcuni concetti chiave che possono tenermi lontana da lui, ho avuto questa genialata di idea: scrivermi le sue frasi più di merda o i concetti cardine. Tipo: "non cerco nessuna relazione" che solo questa dovrebbe bastare a tagliare sul nascere qualsiasi azione, se solo fossi una persona sana di mente e non votata al perenne autolesionismo! "Voglio stare da solo finché i figli non avranno 18 anni." “Dopo 20 anni non ho voglia di stare a casa ... mi sa troppo da relazione. Lo so che fuori non ti faccio coccole ma ho bisogno di disintossicarmi”. Parole precise, non mia trasposizione, ma pura gioia da copia&incolla. Avrei dovuto archiviare più messaggi di merda a perenne memoria e ferimento. Forse ora è in altri giorni sarebbe

Un errore con due gambe sotto

"​Sbaglio in continuazione. Con la figlia, con te, con la gente, col lavoro, con gli amici, con il verso giusto delle chiavi nelle porte. Sbaglio nei giudizi e nelle scelte. Sono un errore con due gambe sotto." ​(M.A.)

Lasciami fuori

Resisti. Non ti fa bene. Lascia perdere, torna al tuo elenco di pro e contro e aggiungi che non ti chiede mai di vederti, non ti dice mai che ha voglia di te, di un bacio. C’è stato un breve momento in cui ti diceva “mi manchi” ma si è dissolto nel giro di poco. Non ti serve un buongiorno e una buonanotte di un uomo che non vuole dormire con te. Lascia perdere. Il nulla assoluto è meglio che brevi messaggi di MERDA. E basta ricordi, basta supporre, basta cazzo! Non puoi ripiombare ogni tre per due nelle solite minchiate di pensiero. Dai cazzo! Ecco poi mi domando cosa cerchi? Cosa vuoi? Vuoi stare da solo? Allora non mi scrivere Vuoi separarti? Ma rispettando i tempi dei figli (contrari) di tua moglie (che piuttosto che povera va bene anche con te), bene prenditi il tempo che serve Vuoi che sappia che sei in montagna da solo? Grazie, l’ho capito, well done! Vuoi che ti mando un fiore? Un braccio che tiene duro in segno di vicinanza? Di condivisone? Attaccati al cazzo! Non regal

Avanti tutta

La prima vera crisi di astinenza. Mercoledì 3 gg. Se consideriamo che ci siamo visti a pranzo sia lunedì che martedì mi rendo conto di essere messa maluccio. Posso farcela. Tiro a venerdì e il mondo tornerà a essere il solito incastro di cose da fare x la famiglia e spegnerò il cervello. Domani giorno di massima crisi poi è andata. Puoi farcela. Rileggi pro e contro. Sii razionale. Non rompere il cazzo al mondo con le tue scaramucce affettive. Dignità! Se forte, sai benissimo che non ti cercherà, liberati dal peso della perenne attesa, sorrisi, tieni la schiena dritta e ricordati che sei un essere perfetto e meraviglioso, che la vita e l'universo si prendono cura di te, provvedendo a ogni tuo bisogno o richiesta. Sei al sicuro. ​

Apatication

Mi sento come distaccata. Distaccata da tutto: da quello che faccio, dalle persone che vedo, dai sentimenti che nascono in me e che disconosco, forse per non soffrire. Mi sento come se non mi interessasse niente di quello che succede, del mondo, delle persone. Vorrei stare sola, senza che nessuno mi rivolga parola, a fare una qualsiasi cosa ... o forse a farne nessuna, perché niente è davvero importante. Niente mi da veramente gioia. Il weekend è stato così pieno di risate, di persone, di amici, di gioia. Ma questa malinconia mista ad apatia resta. La accetto, la faccio mia, riparto di nuovo nel tentativo di ri-pulirmi la mente da tutti i pensieri sbagliati e boicottanti che mi imbrigliano la vita. Riparto dalle affermazioni e dalle cose che mi va di fare. Non una di più, ne una di meno. Riparto dalla pulizia della rubrica. Ieri mi sono accorta per caso che non avevo il numero di Milan. Non è che mi sono accorta per caso .. mi ero dimenticata di averlo cancellato a giugno o a luglio

metodo RADE per la gestione delle emozioni

R: RICONOSCERE Cogli i segnali del mio corpo che si attivano prima dell'emozione: le lacrime, sempre e fottute lacrime! L'emozione porterà pensieri, li annoto qui e provo ad etichettarla: rabbia no, tristezza forse, delusione tanta. A: ACCETTARE Accettare, accogliere, ascoltare, affrontare, andare incontro. E' così, hai sbagliato o non è andata come volevi. Non ha funzionato, accettalo, vai incontro a questa fine. Hai dato il meglio, sii fiera, sei stata brava, ora se non la tiri tanto lunga ne esci decentemente. Accogli la delusione. E perdonati, non lasciare che questa delusione ti procuri altro male, lascia andare il male. D: DISTANZIAMENTO Non identificarti con i contenuti mentali, nn sei una fallita solo perché non è andata come volevi E: ESPRIMERE Esprimere male le proprie emozioni danneggia noi e gli altri. Però un DC non si nega a nessuno.

H “Non è la stessa cosa”

Per quanto ricchi e fighi e invidiabili siano i miei weekend io lo vedo sempre e solo come weekend “vuoti” o “soli”. Non è un weekend passato con un uomo, con un amore. No, è tutto è sempre un riempitivo in attesa di avere qualcuno con cui condividere sul serio. Non voglio essere ingrata, sono felice di avere tanti amici, di passare giornate piacevoli di sport e sole, ma come dice H. “Non è la stessa cosa”. Non è la stessa cosa se avessi sciato con lui, se avessi preparato la cena a lui, se stamattina fossi tornata a letto con lui mentre fuori piovigginava e sciare non era possibile. Non è la stessa cosa organizzarsi 3-4 gg di camminate, zaino e tenda, tramonti e montagne... con gli amici piuttosto che con un uomo che vuole stare con me. Passare del tempo con me. ​

che faccio adesso?

Wow, pensa un uomo che ti dice in faccia che è finita. Anni di bugie e poi uno che ti lascia e ti dice il perchè. Senza entrare nel merito della motivazione insensata o del dubbio che siano cagate, devo accettare la cosa e ringraziare di aver trovato una persona che mi abbia parlato. Grazie vita! Solo che io che faccio adesso? Io che ci ho messo 2 anni a lasciare Romeo, che mi sono fatta compatire 10 mesi con quell'altro idiota, io che non volevo nessuno in casa e poi ho aperto le porte e il letto a te? Cosa faccio dopo la felicità di averti avuto l'altra sera in casa, con il coltello in mano, a prendermi in giro per come preparavo la cena? Tu che scuoti la testa, che mi contesti le lame dei coltelli poco affilati, la mancanza di senape, il sale di troppo. Che minchia faccio dopo questa normalità, questa semplicità, questa illusione di vita serena, gioiosa, nevosa, questa vita a due (sometimes a 3) che sembrava possibile? Sono passata da ferite superficiali e putride dove a